L'agricoltura intensiva, chiamata anche agricoltura industriale, è un sistema di produzione agricola caratterizzato da alti input di capitale, lavoro e tecnologia per ettaro di terreno. L'obiettivo principale è massimizzare la resa per unità di superficie.
Ecco alcuni aspetti chiave dell'agricoltura intensiva:
Elevati input di capitale: Richiede investimenti significativi in macchinari, fertilizzanti, pesticidi e irrigazione. Questo è strettamente legato alla https://it.wikiwhat.page/kavramlar/industrializzazione%20dell'agricoltura.
Monocultura: Spesso si basa sulla coltivazione di un'unica coltura su vaste aree. Questo metodo permette di ottimizzare le operazioni, ma aumenta la vulnerabilità alle malattie e ai parassiti.
Utilizzo intensivo di fertilizzanti e pesticidi: Per aumentare la resa e proteggere le colture, vengono utilizzati grandi quantità di https://it.wikiwhat.page/kavramlar/fertilizzanti%20chimici e https://it.wikiwhat.page/kavramlar/pesticidi, con potenziali impatti negativi sull'ambiente e sulla salute umana.
Irrigazione: L'irrigazione artificiale è spesso necessaria per garantire la disponibilità di acqua per le colture, specialmente in aree con precipitazioni limitate.
Meccanizzazione: L'uso di macchinari agricoli, come trattori, mietitrebbie e seminatrici, è fondamentale per aumentare l'efficienza e ridurre la manodopera.
Vantaggi dell'agricoltura intensiva:
Svantaggi dell'agricoltura intensiva:
In sintesi, l'agricoltura intensiva è un sistema complesso con vantaggi e svantaggi. È importante trovare un equilibrio tra la necessità di produrre cibo sufficiente per una popolazione in crescita e la necessità di proteggere l'ambiente e la salute umana. L'obiettivo finale dovrebbe essere una https://it.wikiwhat.page/kavramlar/agricoltura%20sostenibile che soddisfi le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie.